Giovedì Santo 2025 – “a lavare i piedi dei discepoli”
Giovedì Santo 2025
Giovanni 13,1-15
” a lavare i piedi dei discepoli”
Com’è riuscito Gesù a pensare a un gesto simile per esprimere l’essenziale della sua predicazione e della sua testimonianza? Certamente poteva aver visto nelle case di persone benestanti dei servi che fornivano questo servizio agli ospiti. Ma l’intuizione che potesse essere il simbolo della sua vita è frutto del suo cuore. Non vi è forzatura né stonatura, ma piena sintonia con chi è, sono azioni semplici, lente e sincere. Movimenti che rivelano il suo sentire per i discepoli. Nulla di artefatto o esagerato, nessuna perdita di dignità… Gesti che dicono un libero prendersi cura dei fratelli, incondizionatamente. Non vi sono aspetti di noi che sono da nascondere, impresentabili agli occhi di Dio. E i discepoli lo avvertono, Pietro è imbarazzato, spiazzato. Farsi amare fino a questo punto? Un po’ va bene, ma così è troppo radicale… Non è quest’ ultimo un modo di pensare che abbiamo? Credere va bene, ma con riserve, con prudenza, fino a un certo punto… E invece Gesù è così. E lasciarsi amare senza riserve è destabilizzante, ci fa avvertire inadeguati perché è tale la sproporzione tra quello che riceviamo e quello che siamo o che pensiamo di essere, che rimaniamo meravigliati. Un amore che precede il cambiamento. E se qualcuno ci ha amato così è stata una grazia. Se qualche volta abbiamo amato così è stata una grazia. Così ama Dio.