Domenica della Resurrezione 2025 – “Risorgere dai morti”

Domenica della Resurrezione 2025
Giovanni 20,1-9
“Risorgere dai morti”

La mattina del terzo giorno avviene qualcosa di inaspettato per i discepoli del Signore, il sepolcro è aperto e il corpo è sparito… E non comprendono. Eppure la resurrezione era stata annunciata, più volte il Signore l’aveva proclamata. Ma lo sappiamo quante volte sentiamo, ma non ascoltiamo, vediamo, ma non osserviamo… Quanto della vita rimane appena percepito e solo ad un certo punto diventa consapevole al nostro cuore! E spesso sono momenti di sorpresa o di delusione a seconda delle attese che avevamo su persone, noi stessi, Dio.
Oggi il cuore dei discepoli è colmo di meraviglia, l’amico, il maestro è vivo! È Risorto! Le sue parole, i suoi gesti, la scrittura stessa vengono illuminati e ricompresi. La fede cristiana non è un buon complesso di valori e regole, ma un rapporto vitale con qualcuno che ci ha chiamato amici.
Che ciascuno di noi possa seguire quelle segnalazioni interiori che anche se sembrano assurde perché è notte e gli ostacoli insommortabil, sono frutto dello Spirito!

Sabato Santo 2025

Sabato Santo 2025

Oggi non vi sono liturgie se non quella dell’attesa, dell’essere sospesi tra il cielo e la terra, tra la disperazione e la speranza.
Riporto alcuni passi di un’antica omelia sul Sabato Santo:
“Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano
Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: « Sia con tutti il mio Signore ». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: « E con il tuo spirito ». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce.
Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio. Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli ».”

Venerdì Santo 2025 – “Sono io”

Venerdì Santo 2025
Giovanni 18,1-19,42
“Sono io”

Siamo giunti al giorno della crocifissione, dell’apparente resa di Gesù nelle mani degli uomini. E forse c’è del vero in questo, in parte Dio è nella nostra diponibilità, si fa pane e si consegna a noi…. Ma la sensazione che dà il racconto della passione secondo Giovanni è quella che pur non decidendo i tempi e i movimenti, sia Gesù a dare la qualità al momento, a dare senso a quei passaggi. Pur nelle mani di altri rimane protagonista della sua vita…. Un dialogo franco e libero con le espressioni del potere: i soldati, i sommi sacerdoti, Pilato, mentre rimane fedele alla cura e alla misericordia anche in croce. Davvero il suo Regno non è di questo mondo! Che la sua voce rimanga forte in noi e risuoni in mezzo alle tante che ci possono spegnere o confondere, illudere o distrarci e anche quando ci ritrovassimo persi, possa rinnovare fiducia e Speranza!
Il racconto si apre con Gesù e i suoi apostoli in un giardino e si conclude con altri discepoli che si prendono cura del suo corpo e lo suppelliscino in un giardino… Un luogo che evoca semplicità e pace, forse anche segno del suo Regno.

Giovedì Santo 2025 – “a lavare i piedi dei discepoli”

Giovedì Santo 2025
Giovanni 13,1-15
” a lavare i piedi dei discepoli”

Com’è riuscito Gesù a pensare a un gesto simile per esprimere l’essenziale della sua predicazione e della sua testimonianza? Certamente poteva aver visto nelle case di persone benestanti dei servi che fornivano questo servizio agli ospiti. Ma l’intuizione che potesse essere il simbolo della sua vita è frutto del suo cuore. Non vi è forzatura né stonatura, ma piena sintonia con chi è, sono azioni semplici, lente e sincere. Movimenti che rivelano il suo sentire per i discepoli. Nulla di artefatto o esagerato, nessuna perdita di dignità… Gesti che dicono un libero prendersi cura dei fratelli, incondizionatamente. Non vi sono aspetti di noi che sono da nascondere, impresentabili agli occhi di Dio. E i discepoli lo avvertono, Pietro è imbarazzato, spiazzato. Farsi amare fino a questo punto? Un po’ va bene, ma così è troppo radicale… Non è quest’ ultimo un modo di pensare che abbiamo? Credere va bene, ma con riserve, con prudenza, fino a un certo punto… E invece Gesù è così. E lasciarsi amare senza riserve è destabilizzante, ci fa avvertire inadeguati perché è tale la sproporzione tra quello che riceviamo e quello che siamo o che pensiamo di essere, che rimaniamo meravigliati. Un amore che precede il cambiamento. E se qualcuno ci ha amato così è stata una grazia. Se qualche volta abbiamo amato così è stata una grazia. Così ama Dio.

Mercoledì Santo – “Sono forse io?”

Mercoledì Santo 2025
Matteo 26,14-25
“Sono forse io?”

Anche oggi siamo messi di fronte al racconto del tradimento di Giuda, il brano odierno è tratto dal vangelo di Matteo. In questa narrazione vi sono alcuni discepoli che all’affermazione di Gesù che uno di loro avrebbe tradito, provano tristezza e la esprimono con la domanda: “sono forse io?”. È un timore nobile che nasce dalla consapevolezza di essere fragili, che nella vita la paura può prendere il sopravvento pur volendo realmente bene, conoscono il dolore del proprio peccato. Anche Giuda pronuncia questa domanda, ma ha un suono diverso, una stonatura di ipocrisia. Si è già accordato con i sacerdoti per trenta denari. Non è una grande cifra, di certo non si “sistemava” per tutta la vita… Davvero consideri così poco il tuo “rabbi”? Ti ha deluso o non ti considera abbastanza? Non sapremo quello che ha portato Giuda a vendere la propria fedeltà e d’altronde non è poi così importante. Quello che è rilevante è se noi ci siamo rifugiati in finzioni o doppiezze nelle parole o nei fatti, in una fede senza convinzione. Forse una modalità diversa, più aperta, è possibile. L’accoglienza di Gesù per l’umanità che incontrava vale anche per noi! Cerchiamo e alimentiamo rapporti di amicizia e cammini spirituali nei quali si sia autentici, esponendo dubbi e domande, delusioni e rabbie. Lo sguardo di Dio non è giudicante e permette di dare voce alle lotte inferiori che viviamo. Per crescere occorrono radici profonde che solo il confronto e l’esposizione al vento della vita possono realizzare.

Martedì Santo 2025 – “intingerò il boccone e glielo darò”

Martedì Santo 2025
Giovanni 13, 21-33.36-38
“intingerò il boccone e glielo darò”

Siamo durante l’ultima cena, Gesù è turbato e confida che un apostolo lo tradirà. Ma nonostante lo abbia indicato dandogli un boccone, nessuno capisce che sarà Giuda. Forse perché era un uomo di fiducia, infatti gli era stata affidata la cassa del gruppo e non si aspettavano che potesse tramare un tradimento. Se vogliamo, sappiamo nascondere bene i pensieri che riteniamo distonici con l’ambiente nel quale ci troviamo! Ma Gesù lo sapeva…. Possiamo ingannare i fratelli, ma non Dio… Se capissimo che sarebbe un bene portare alla luce le nostre obiezioni, le nostre perplessità prima che diventino trame nascoste e si scivoli su ferite della fiducia! Ma fatichiamo a rivelarci, a confrontarci. Spesso abbiamo qualche interesse da difendere, qualche paura di rimetterci.
Nel vangelo di Giovanni non c’è il racconto dell’istituzione dell’Eucarestia, ma non manca un boccone che Gesù consegna… Solo a Giuda! E in quel gesto consegna tutto se stesso alla passione! Anche dentro il male Dio sa trarre il bene. È il brano delle presunte sicurezze, delle dichiarazioni di irreprensibilità, ma che si riveleranno fragili di fronte alle ostilità. Simon Pietro afferma che non rinnegherà mai, ma cadrà ripetutamente… L’amore di Dio non chiede la prestazione eroica, la spavalderia di chi nega la propria debolezza, ma è balsamo che cura le ferite, acqua di sorgente che sostiene il cammino di semplici discepoli che nella verità di sé si sentono amati.

Lunedì Santo – “tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”

Lunedì Santo 2025
Giovanni 12,1-11
“tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”

Che bello lo slancio d’affetto di Maria di Betania! Si percepisce una gratitudine e un bene che urgono e chiedono di essere espressi. Un gesto coraggioso che arriva al cuore, un profumo che colpisce e commuove. Non c’è interesse in Maria, ma solo la gratuità del dono, il tradurre in gesti un sentimento profondo e forte. Un esporsi al giudizio. È imprudente? È uno spreco? Non è caritativo? Ma non è così ogni vero legame d’affetto, ogni rapporto serio, ogni vocazione!?! Non è uno spreco che Gesù sia morto in croce quando avrebbe potuto compiere molte altre guarigioni? Tanti altri miracoli? Non è un peccato che la bellezza di una rosa sia vista solo da pochi? O la vastità del cielo stellato rispetto alla nostra vita? Anche la carità chiede relazioni personalizzate altrimenti diventa distribuzione meccanica, anonima, disumana e tante volte la viviamo così. Gesù vivrà il dono di sé per amore e con fiducia, senza calcoli utilitaristici che preservano, ma tradiscono controllo e sfiducia. Abbiamo tanto da camminare, tanto da imparare. Che il nostro cuore possa essere abitato da slanci sinceri di affetto e cura per qualcuno, che possiamo avvertire il buon profumo di relazioni gratuite vissute da persone che conosciamo, che la nostra vita sia salvata dalla solitudine, dall’interesse e dal calcolare troppo, ma conosca la misura traboccante dell’amore.

Domenica della Passione 2025

Domenica della Passione 2025
Luca 22,14-23.56
“oggi con me sarai nel paradiso”
Il brano di oggi è ampio e intenso, chiede di essere ascoltato e custodito da ciascuno affinché il grande mistero della passione del Signore possa toccarci l’anima. Un passaggio straordinario è il dialogo tra crocifissi, tra Gesù e i due uomini condannati alla sua stessa fine. In particolare la frase “oggi con me sarai nel paradiso” si presta a suscitare la domanda: cos’ è il paradiso? E la risposta sembra essere proprio: “con me”… Si, non siamo forse nella gioia quando viviamo esperienze di comunione, di pace, di fiducia? Quando ci sentiamo e vogliamo bene? Quando non siamo soli possiamo affrontare le sfide più ardue, possiamo guardare con verità la nostra vita, possiamo anche vivere la morte. “Con me”… Possa ciascuno di noi avere presenze che siano sacramento dell’amore di Dio: amici, compagni, fratelli nella fede. Quali emozioni ci riempiono il cuore più di quelle che proviamo quando siamo immersi nella bellezza di uno sguardo, di una presenza che è per noi? Conosciamo frammenti di paradiso nelle relazioni di comunione profonda, di riconciliazione, di sintonie progettuali, di dono reciproco. Che ciascuno sappia custodire e coltivare questo lembo di terra sacra che sono le relazioni con le persone che la vita ci affida.

E’ conveniente per voi che un solo uomo muoia – Sabato 12 aprile

Sabato 12 Aprile 2025
V settimana di Quaresima
Gv 11,45-56
“è conveniente per voi che un solo uomo muoia “

Siamo giunti al giorno nel quale il sinedrio decide di uccidere Gesù, è troppo pericoloso…. Fa segni convincenti e il popolo lo segue, lo ascolta. Ma dicono di agire per il bene della gente! Manipolare la verità per difendersi, per avere ragione.
Eppure sono segni di vita: guarigioni, resurrezioni, gioia… Può la vita farci paura? Possono destabilizzarci parole, gesti, scelte che aprono a modi nuovi di riflettere, di guardare, di parlare? Segni che aiutano a ritrovare Speranza e libertà, ad accorgersi di leggi inique e di condanne sociali attribuite erroneamente a Dio. Sì, la libertà e la gioia possono fare paura se incrinano schemi consolidati e posizioni di potere, se mostrano che si può vivere in un altro modo, se segnalano che c’è qualcosa da cambiare… Anziani del popolo e farisei che condannano a morte, uomini di Dio che dicono di proteggere, ma non si mettono in discussione. Aiutaci Signore a imparare ad amare la vita che ci hai donato, a non mortificare le espressioni di gioia, di creatività, di verità che intuiamo o che dei fratelli ci condividono, che la fede nel Signore Risorto ci aiuti a vincere ogni tratto di morte che viviamo!