Giubileo dei giovani

da Rapallo a Roma pellegrini di speranza

Raccontare un’esperienza così bella e ricca subito dopo averla vissuta accresce un po’ la nostalgia per lo spirito che ci ha pervaso. Ricostruendo quanto abbiamo vissuto, però, si potrà almeno in parte trasmettere la gioia e l’autenticità che hanno soffiato tra noi e in noi.
La settimana giubilare è iniziata domenica 27 luglio, quando Maria Giulia, vice direttrice della Pastorale Giovanile diocesana, ci ha consegnato a nome del Vescovo il mandato per essere “pellegrini di speranza” verso Roma. Così l’indomani mattina siamo partiti con il bus in direzione L’Aquila, dove abbiamo vissuto la prima parte del nostro pellegrinaggio. Lì ci siamo sistemati in una casa della diocesi e abbiamo introdotto il tema che ci avrebbe accompagnato: “Riuscimmo a veder le stelle”. Con queste parole di Dante, un po’ rivisitate, abbiamo voluto guardare alle notti che viviamo per trovare qualche piccola luce che si fa stella di speranza.
I giorni successivi sono stati un susseguirsi di incontri significativi e profondi.
Martedì 29 abbiamo guardato in modo particolare alla nostra vita, ai nostri bui, alle notti che ci caratterizzano. Ma abbiamo accolto anche quella promessa che Dio fa a ciascuno di noi, per cui tutti possiamo credere di essere al mondo per far nascere qualcosa di bello e di grande.
Il mercoledì è stata una giornata segnata dall’ amicizia e dalla condivisione. La mattina ci siamo fatti pellegrini sulle orme di Celestino V verso la Basilica di Collemaggio per vivere la Perdonanza. E come compagni di viaggio abbiamo ritrovato centinaia di giovani come noi, provenienti dalle diocesi di Lecce, Rovigo, Verona e Bologna. Con loro abbiamo celebrato la Messa e poi visitato la Città, dove abbiamo potuto vedere e ascoltare le ferite ancora aperte del terribile terremoto del 2009. Fino ad arrivare poi all’ Oratorio salesiano per un momento vivace di festa e di amicizia.
Giovedì è stata la giornata dedicata all’attuale e difficile situazione mondiale. Tra riposo e divertimento, ci siamo dati un po’ di spazio per riflettere su quanto sta accadendo nel mondo e ci siamo chiesti come poter essere luce in questo contesto difficile.
L’ultima tappa della giornata è stato il tempo dedicato alla visione delle stelle, accompagnati da riflessioni e citazioni in sottofondo. Quella bellezza che ci sovrastava resterà una delle immagini più scolpite nei nostri cuori.
Il venerdì mattina siamo partiti alla volta di Roma per vivere il pieno dell’esperienza giubilare. Appena arrivati siamo stati accolti dal parroco e dai volontari della Parrocchia di S. Maria Regina Pacis nel quartiere di Monteverde. Poi con una mezz’oretta di camminata siamo arrivati alla Basilica di S. Paolo fuori le mura per il passaggio della Porta Santa. Dopo un saluto con i nostri amici delle altre zone della diocesi di Chiavari, non abbiamo voluto rinunciare ad un giro più turistico nel centro di Roma.
Alla sera ci siamo ritrovati nella chiesa di S. Giovanni Battista dei Rossi per le confessioni e la Liturgia penitenziale, guidata dall’Arcivescovo di Genova. Qui sono stati tantissimi i giovani che si sono affidati all’abbraccio della Misericordia.
Sabato primo agosto abbiamo lasciato la parrocchia presso cui eravamo ospiti subito dopo la colazione, perché abbiamo pensato di fare visita alla tomba di Papa Francesco nella Basilica di S. Maria Maggiore. In effetti era stato lui ad invitarci al Giubileo al termine della Messa della GMG di Lisbona. Poi a gennaio gli avevamo anche donato il calendario che abbiamo venduto per raccogliere i fondi per il nostro viaggio e il Papa ci aveva risposto con un sorridente “Vi aspetto!”. Così abbiamo voluto mantenere la promessa e passare a salutarlo.
Verso l’ora di pranzo ci siamo messi in cammino verso Tor Vergata, insieme a tantissimi gruppi provenienti da ogni parte del mondo, tutti entusiasti e impazienti di arrivare.
Passati i primi varchi, ci hanno consegnato il kit contenente il cibo per la cena e la colazione dell’indomani. Più di una volta siamo stati costretti a fermarci per contarci, nella ressa, mentre attorno a noi passavano migliaia di giovani. Abbiamo camminato e superato diversi settori finché non siamo arrivati in un buon punto dal quale vedere il palco e la spianata sottostante: precisamente nell’area 2, torre O.
Appena arrivati abbiamo occupato una piccola porzione di terreno con teli e zaini, e finalmente ci siamo stesi un momento per riprenderci dal lungo cammino e dal caldo.
Il pomeriggio è stato caratterizzato da canti, testimonianze e musica. Mentre continuavano ad affluire pellegrini, abbiamo esplorato la spianata, fermandoci a parlare con altri ragazzi, scambiare contatti, foto, risate, abbracci. Poco prima delle 20 è arrivato papa Leone che, dopo essere sceso dall’elicottero, è passato a salutare tra i vari settori. Finito il giro in papamobile, il Papa ha subito risposto a delle domande rivolte da alcuni ragazzi. Il tema principale era vivere la fede in un’età caratterizzata da incertezza verso il futuro, scoperta di sé e paura del giudizio altrui.
Papa Leone ha risposto affermando che è vero che fare scelte implica anche rinunce, ma che dobbiamo sempre ricordarci che quando si sceglie qualcosa in realtà si sta scegliendo qualcuno.
Dopo questo sincero scambio di parole e ascolto, è iniziata la Veglia, il vero evento serale. Insieme ai canti diretti da don Marco Frisina, un milione di giovani si è inginocchiato davanti all’ Eucarestia. Tutti, in silenzio, con il cuore aperto.
Finita la Veglia, intorno alle 22:30, il Papa ci ha salutati ed è iniziata la festa notturna, tra canti e balli per tutta la spianata. La nostra gioia si sprigionava tutt’intorno e scaldava l’aria umida di Tor Vergata, attraverso l’incontro con l’altro, sconosciuto, ma fratello. Nemmeno la pioggia che ci ha sorpresi intorno alle 2 di notte ha fermato l’allegria che ci aveva ormai pervaso.
Il risveglio della domenica è cominciato con la preparazione al ritorno di papa Leone, avvenuto alle 8:00. Dopo un altro giro tra i settori per salutare la folla, è cominciata la Messa. Una celebrazione rivolta a noi e quindi al mondo intero. Il colpo d’occhio durante la distribuzione della Comunione è stato impressionante: code lunghe di giovani che si avvicinavano per ricevere l’Eucarestia e tanti che non ci riuscivano per mancanza delle ostie e dei ministri.
La Messa si è conclusa con l’annuncio ufficiale delle date della prossima GMG, dal 3 all’8 agosto 2027, con tema: “Abbiate coraggio. Io ho vinto il mondo!”.
Subito dopo, papa Leone è tornato sul palco per rinnovare i ringraziamenti a noi partecipanti e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa straordinaria settimana.
“Voi siete il sale della terra”, ci ha detto in conclusione, affidandoci il compito di portare questo messaggio ai giovani in tutto il mondo.
Finisce così la domenica di Tor Vergata. Noi, intanto, ci siamo lasciati con un segno. Da questa settimana dove abbiamo parlato di luce abbiamo fatto nascere un dono che si è concretizzato in un bel numero di torce solari per le comunità delle missioni di Cuba. Approfittando della partenza di Chiara, abbiamo voluto esprimere il nostro affetto in un gesto semplice, ma capace di portare un po’ di luce e un po’ di speranza a quegli amici lontani che devono fare i conti con il buio e con lunghi blackout.
Nel frattempo siamo ritornati a casa con un carico grande di ricordi, di bene e di gratitudine, ma anche con un impegno irrinunciabile: continuare ad essere, lì dove siamo, pellegrini di speranza. Perché in ogni notte e in ogni cielo non manchino mai stelle luminose.