Manifestazione per la pace a Gaza – il messaggio del Vescovo di Chiavari

Care amiche e cari amici,

ben volentieri aderisco alla “Manifestazione per la pace a Gaza e in tutto il Medio Oriente”. E’ un modo per esprimere la nostra vicinanza alla popolazione della Striscia di Gaza — minacciata di trasferimento e duramente provata da morte, distruzione, mancanza di cibo e medicine — e cosi aiutarla a custodire quel bene prezioso, fragile e vitale che è la speranza; è un modo per gridare ai potenti della terra prigionieri di logiche che certo non hanno a cuore I’uomo: “Basta! Le vostre mani grondanti del sangue di migliaia di fratelli e sorelle, a cominciare dal sangue dei bambini, non
sembrano inorridirvi. Date finalmente voce alla vostra coscienza o meglio a quel briciolo di coscienza che non può non esservi rimasto e attraverso le vie diplomatiche del dialogo ponete fine ai conflitti in corso gettando le basi per una pace giusta e duratura!”.

Care amiche e cari amici, quando scenderà la notte sull’amata Rapallo la vostra “Manifestazione” brilli nel cielo come stella di vivo fulgore, brilli come stella capace di non farci smarrire la strada e cosi precipitare in quell’abisso di male che si chiama disumanità. Sì: noi vogliamo restare umani!

Un forte abbraccio.

Chiavari, 12 settembre 2025

Sua Eccellenza Mons. Giampio Devasini – Vescovo di Chiavari

La lettera di Sua Eccellenza in PDF

 

Non siamo qui per interessi parziali, di parte, ma per salvare la vita umana, siano le vite sequestrate, affamate, ferite, umiliate sia per poterci ancora chiamare esseri umani.
“Ama il prossimo tuo come te stesso”, non esiste una pietà, una compassione che sia “di parte”, solo per qualcuno, o lo siamo o non lo siamo. Se non lo siamo per i distanti, per i diversi da noi non lo siamo neppure per i nostri, per noi.
Negli anni trenta un pensatore tedesco, Ernst Bloch, definì quello che accadde al suo popolo: “la metamorfosi in demoni della gente comune”. Siamo qui perché questo non accada, non ci accada.

Don Stefano Curotto – Parroco di Rapallo

 

 

Giornata per la pace

Giornata per la Pace

Per la giornata di venerdì 22 agosto, il Papa invita a pregare e a digiunare per la pace e le tante popolazioni e nazioni sono sotto l’incubo della violenza.
Uniamoci e aderiamo a questo appello: «Mentre la nostra terra continua ad essere ferita da guerre, in Terra Santa, in Ucraina e in molte altre regioni del mondo, invito tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e in preghiera, supplicando il signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti armati in corso». (Papa Leone).

In Basilica:
8:30 – 10:30 – 18:00 SS. Messe per la pace
17:30 S. Rosario

Al Santuario di Montallegro:
Tempo di adorazione e preghiera per queste intenzioni dalle 15 alle 17. La prima ora nel silenzio, la seconda meditando i misteri del “Rosario per la vita”. Alle 17 la Santa Messa.
(È disponibile il confessore)
Bus da Rapallo ore 14,15
Bus da Montallegro ore 18

TERRA SANTA Una catastrofe che sembra infinita

Report n.13 dalla Caritas Italiana dalla Terra Santa

Situazione umanitaria

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, tra il 7 ottobre 2023 e il 9 luglio 2025 almeno 57,680 palestinesi sono stati uccisi e 137.409 feriti.
Questo include 7.118 persone uccise e 25.368 ferite dalla ripresa delle ostilità il 18 marzo 2025.
Il numero di vittime tra le persone che cercano di accedere ai rifornimenti alimentari è salito a 773 morti e più di 5.101 feriti dal 27 maggio 2025.

Scarica qui il report completo:
2025-7-10 Aggiornamento Emergenza TERRA SANTA

Le iniziative per le feste di luglio alla luce della situazione mondiale attuale.

Carissimi, col consiglio pastorale abbiamo riflettuto sulle nostre feste di luglio e la situazione mondiale attuale…. Vi mando la lettera con le iniziative che proponiamo!

“Non possiamo distrarci…”
Parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio
Feste di Luglio 2025

Carissimi parrocchiani e concittadini, ci stiamo avvicinando alle nostre feste principali che celebrano la Misericordia di Dio manifestata nella visitazione di Maria sul Montallegro, inizio di un grande effluvio di Grazie che per secoli sono state donate a tante persone.
Quest’anno stiamo vivendo un tempo particolarmente tribolato, in tante parti del mondo vi sono conflitti cruenti che non accennano a terminare, episodi di una disumanità sconcertante ai quali la comunità internazionale non ha la forza di porre un freno.
Non possiamo non tenerne conto nelle nostre celebrazioni!
Come comunità parrocchiale vogliamo implorare la grazia della pace, lo stesso vescovo ce lo chiede nel suo messaggio per le feste, vogliamo dedicare questi giorni di preghiera e di pellegrinaggi alla conversione dei cuori, affinché cessino le barbarie.
Porremo anche due gesti:
Il primo è pragmatico: una donazione da destinarsi alla Caritas Nazionale per sostenere le attività della chiesa di Gerusalemme a favore della popolazione locale ridotta allo stremo delle forze e forse anche oltre… Le raccolte effettuate durante le messe in basilica nei tre giorni di Luglio, saranno destinate a questo scopo.
La seconda è più simbolica ed è ripresa dall’iniziativa di Sabato 24 Maggio quando vi fu la proposta di esporre un lenzuolo dalle finestre di casa che ricordasse il sudario nel quale sono avvolti i corpi dei defunti. Da Domenica 22 Giugno sarà calato da una finestra della canonica un drappo bianco listato di nero per ricordarci la violenza e l’ingiustizia di questi tempi e sperare che
vi si ponga fine. Rimarrà almeno fino allo scioglimento del voto. Sarebbe bello che ciascuno ne esponesse uno (anche semplicemente bianco) da una finestra di casa.
Che Maria possa toccare i cuori induriti dall’odio e accecati dall’ambizione.

Il Consiglio Pastorale

Caritas Gerusalemme: in Cisgiordania e a Gaza c’è immenso bisogno di tutto

Le varie équipe dell’organismo umanitario lavorano in costante situazione di precarietà e pericolo. Il direttore Anton Asfar: la Striscia è diventata una zona di “non diritto”, ci sono 40 mila rifugiati interni nei campi di Jenin, Nour Shams e Tulkarem che “non hanno nulla”. “Cerchiamo di riseminare speranza nella comunità perché sia più resiliente”.

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