Lunedì 27 ottobre 2025 Luca 13,10-17 “Sdegnato”

Lunedì 27 ottobre 2025
Luca 13,10-17
“Sdegnato”

È lo stato d’animo del capo della sinagoga per il miracolo di guarigione compiuto di Sabato, giorno di riposo. Possibile? Osservi un avvenimento insperato di bene e non ne gioisci? Anzi provi un sentimento di disapprovazione, non ti colpisce che la donna guarita renda gloria a Dio? Eppure può accadere se quello che ti sta a cuore non sono le persone, ma degli schemi che ti danno sicurezza e un personale privilegio, una buona posizione sociale. Il capo della sinagoga non ha neppure il coraggio di prendersela con chi trasgredisce il precetto, cioè Gesù, ma rimprovera chi è stato guarito: una donna che era malata da diciotto anni. Forse da guarire non era solo quest’ultima, ma anche questa guida religiosa, in difficoltà a mettersi nei panni degli altri. Non sono episodi superati, si ripetono anche oggi quando non ascoltiamo i fratelli. Quando la dottrina si antepone alla vita delle persone allora c’è da chiedersi se è vera espressione del cuore di Dio o un’intepretazione fallace degli uomini. Se la legge religiosa schiaccia la dignità di qualcuno non è la persona a essere sbagliata, ma la comprensione del precetto. Da istruzione per un cammino si tramuta in un ostacolo al bene. Ringraziamo di questi ultimi anni nei quali papà Francesco ci ha invitati a vivere l’esperienza del sinodo che ci ha permesso di ascoltare tutti i fratelli, vicini e lontani, scoprendo la necessità di compiere passi di correzione degli aspetti della chiesa che feriscono e allontano. Scoprire le nostre rigidità e aprirci alla conversione è una grazia, un dono di Dio e dei fratelli che hanno patito.